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USO CIVICO: DOMANDE E RISPOSTE

Alcuni chiarimenti e la posizione dell’Amministrazione comunale di Folgaria

Cos’è l’uso civico.

L’uso civico è un diritto reale di godimento collettivo (legnatico, pascolo, caccia, semina) che permette ai membri di una specifica comunità locale di utilizzare beni (terreni, boschi, pascoli, malghe) che appartengono alla collettività stessa. Si tratta di diritti legati alla storia del territorio. 

I beni di uso civico sono inalienabili, imprescrittibili, indivisibili e non possono essere usucapiti, ma vengono amministrati e valorizzati per il soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità ed un tempo necessari per soddisfare i primordiali bisogni della vita. 

Queste prerogative sono efficaci e in pieno vigore anche oggi con la gestione del comune di Folgaria dell’uso civico folgaretano. 

Chi amministra oggi l’uso civico a Folgaria. 

L’uso civico a Folgaria è amministrato dal Comune di Folgaria che si fregia del titolo di Magnifica Comunità. All’art. 1 del proprio Statuto appunto prevede: “Il comune di Folgaria è l’ente autonomo rappresentativo della Magnifica Comunità di Folgaria”. È sempre stato amministrato dal Comune di Folgaria dal secondo dopoguerra in poi.

Quanto è esteso l’uso civico nel Comune di Folgaria.

Le terre gravate da uso civico a Folgaria sono molto estese. Parliamo di circa 30 km quadrati che corrispondo a circa il 42% dell’intera estensione del comune (72km). Sono la stragrande maggioranza di quello che abbiamo sempre considerato patrimonio comunale. Boschi, pascoli e malghe che rappresentato l’ossatura fondante del Comune di Folgaria. Cornetto, Ortesino, Cherle, Pioverna, Melegna, La Gon solo per fare alcuni esempi.

Il bilancio separato dell’uso civico è stato fatto dal Comune di Folgaria?

Sì. Come disposto dall’art. 4, 6° comma, della LP 14 giugno 2005 n. 6, il Comune ha predisposto in allegato al bilancio di previsione e al rendiconto apposito prospetto riportante i proventi dei beni di uso civico e loro destinazione, redatti sulla base degli schemi approvati dalla Giunta Provinciale. Il prospetto è uno degli allegati al bilancio di Previsione ed al rendiconto della gestione che vanno inviati al Servizio competente in materia della PAT, nell’ambito delle competenze ad essa attribuite dallo Statuto speciale di autonomia, di tutela e valorizza i beni di uso civico.

A quanto ammonta mediamente il bilancio separato d’uso civico?

Negli anni 2021/2022/2023/2024 (bilanci influenzati da Vaia e bostrico) la media delle entrate da uso civico è stata di circa 1 milione di euro l’anno. Le entrate sono generate prevalentemente dal legname (circa il 70%) mentre il rimanente consiste nei proventi delle malghe e contributi provinciali vari. 

Le spese dell’uso civico consistono invece in spese di personale (squadra forestale, vigilanza, quota parte personale amministrativo e imposte) per circa 300mila euro l’anno, poi le spese di acquisto di beni e servizi (manutenzioni ordinarie, materiali, equipaggiamenti, carburanti, spese di fatturazione del legname, servizi in appalto) per circa 260mila euro l’anno e investimenti per una quota che oscilla tra i 200mila e i 300mila euro l’anno.

La media dell’avanzo generatosi dalla gestione dell’uso civico negli ultimi anni ammonta in circa 280mila euro l’anno. Questo avanzo è stato utilizzato per la seguente tipologia di spese/investimenti del comune: 

  • Manutenzione ordinaria strade comunali interne ed esterne, sentieri turistici, passeggiate, parchi gioco e giardini comunali;
  • Finanziamento di servizi pubblici e di attività di interesse comunale (articolo 10 lett. b L.P.14.06.2005 n. 6). Utilizzo risorse per spese correnti. Attività e servizi culturali, sportivi e sociali;
  • Finanziamento di spese di investimento del comune (articolo 10 lett. b L.P. 14.06.2005 n. 6). Impiego di risorse per spese in conto capitale: manutenzione straordinaria viabilità ed edifici comunali;
  • Interventi di manutenzione e riqualificazione ambientale di aree di interesse comunale. Convenzione Consorzio lavoro ambiente soc. coop.
  • Acquisto automezzi servizio custodia forestale;

Corrisponde al vero che il Comune di Foglaria ha usato risorse del bilancio uso civico per ricapitalizzare FolgariaSki o in generale per gli impianti?

No, non corrisponde al vero. La ricapitalizzazione di Folgariaski spa, finalizzata alla realizzazione degli obiettivi e degli investimenti previsti nel Piano industriale 2020-2024, è stata finanziata con avanzo di amministrazione disponibile e non con le risorse del bilancio dell’uso civico. L’evidenza di quanto affermato è dimostrata dai documenti contabili approvati dal Consiglio comunale e sottoposti al vaglio della Provincia autonoma di Trento e della Corte dei Conti.

In particolare, il Consiglio Comunale:

  • con deliberazione 45 dd. 18.12.2020 ha approvato l’intervento del Comune in aumento del capitale sociale della Folgariaski spa per complessivi € 500.000,00.- e disposto di sottoscrivere una prima tranche di € 250.000,00.;
  • con deliberazione n. 35 dd. 26.11.2021 di variazione al bilancio di previsione 2021 ha stanziato per la seconda tranche la somma di € 250.000,00, finanziata per pari importo con avanzo di amministrazione libero.
  • La Giunta Comunale ha dato esecuzione alle delibere del Consiglio, provvedendo all’acquisto delle azioni con deliberazioni n. 39 di data 25.03.2021 e n. 79 dd. 22.04.2022.

Anche la partecipazione nella Folgariaski deliberata dal Consiglio Comunale nel 2015 (DCC 53 dd. 17.1.2015 e DCC 55 dd. 28.12.2015) nell’apporto complessivo di € 1.000.000,00 di cui € 600.000,00.- mediante sottoscrizione di azioni ordinarie in aumento del capitale sociale ed € 400.000,00.- mediante trasferimento di capitale correlato agli investimenti previsti dal piano industriale, è stata finanziata con avanzo di amministrazione disponibile e non con proventi dell’uso civico.

Il Comune di Folgaria ha usato risorse dell’uso civico per opere pubbliche o servizi pubblici? 

La legge consente di utilizzare gli avanzi del bilancio d’uso civico per il finanziamento di servizi ed opere pubbliche destinate alla generalità della popolazione.

Infatti, ai sensi dell’art. 10 della LP 14 giugno 2005 n. 6 le risorse finanziarie derivanti dai beni di uso civico comunali sono destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria nonché all’amministrazione e alla gestione del patrimonio d’uso civico. Le eccedenze possono essere destinate, oltre che all’incremento e al miglioramento del patrimonio di uso civico, al finanziamento di servizi pubblici, di interventi o di opere pubbliche rivolti al diretto beneficio della generalità degli abitanti del comune e al finanziamento totale o parziale, anche mediante trasferimento di fondi a soggetti terzi, ovvero all’attuazione di attività e di iniziative di interesse comunale o frazionale.

Perché un comitato di cittadini propone la costituzione di un soggetto autonomo per la gestione dell’uso civico? 

A norma della L.P. 14 giugno 2005 n. 6 “Nuova disciplina dell’amministrazione dei beni di uso civico”, come da ultimo modificata con la legge collegata alla manovra di bilancio provinciale 2025, all’amministrazione dei beni di uso civico può provvedere un comitato eletto dai cittadini, caso non perseguito dai promotori, oppure da un “ente esponenziale della collettività” con personalità giuridica di diritto privato, opzione perseguita dai promotori, che può pertanto essere costituito anche a Folgaria.

Questo comporterebbe il trasferimento della proprietà delle particelle oggi intestate al Comune a questo nuovo soggetto. Un soggetto di natura privatistica e autonomo rispetto al Comune che potrà disporre di questo patrimonio in forma piena. Tra le motivazioni espresse dal comitato vi è la volontà di porre maggior attenzione su questi beni che, secondo la loro percezione, non è possibile attuare attraverso il comune. Nei vari incontri fatti sul territorio hanno inoltre più volte evidenziato: la minor burocrazia, che non si tratterebbe di un’iniziativa politica e che, sempre secondo il comitato, sarebbe un aiuto per il comune. 

Ma è davvero così? Per l’Amministrazione comunale no.

La burocrazia non è mai stata il problema delle nostre foreste e demonizzare la buona burocrazia significa anche meno trasparenza. Separare l’uso civico dal comune non porta alcun beneficio al municipio e anzi lo smembra della sua caratteristica più autentica, la gestione del patrimonio agrosilvopastorale e delle relative risorse. Comporta una ulteriore frammentazione di cui gli Altipiani non hanno bisogno e un potenziale aumento della litigiosità territoriale di cui molto si apprende dai giornali ma anche ascoltando le esperienze degli Amministratori e cittadini interessati dalle gestioni separate. 

Le migliorie gestionali che si stanno promettendo sono prettamente teoriche e saranno molto difficili se non improbabili alla luce degli anni molto complessi come quelli che abbiamo davanti (possibilità di taglio molto ridotta, sfide ambientali). 

Vi è differenza tra un “ente esponenziale della collettività” ed un Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico (ASUC)?

La differenza c’è ed è sostanziale. In presenza di un ASUC vi è un comitato eletto dai cittadini, che dura in carica per un periodo di cinque anni, al termine del quale viene indetta una nuova consultazione. Per le dimensioni del comune di Folgaria l’elezione è valida se partecipa almeno il 40% degli aventi diritti, ovvero il 30% qualora previsto dallo Statuto. Se nel corso della consultazione non venisse raggiunto il quorum, si dovrebbe ripetere la votazione per ulteriori due tornate e qualora l’esito fosse ancora lo stesso all’amministrazione dei beni di uso civico provvedere direttamente il Comune. 

I cittadini sono quindi periodicamente chiamati ad esprimersi sulla gestione.

Inoltre, i provvedimenti di adozione del bilancio preventivo e del rendiconto dell’ASUC sono inviati alla Giunta provinciale, per il controllo, e sottoposti alla vigilanza della Corte dei Conti. Nel mentre la gestione dei beni e l’effettuazione delle spese sconta le regole di trasparenza applicabili alle pubbliche amministrazioni, intese come accessibilità totale dei dati e documenti detenuti, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all’attività amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Diversamente, in caso di ente esponenziale la gestione è affidata ad un ente con personalità giuridica di diritto privato a cui non verrebbe applicato quanto sopra riportato. Non vi è nemmeno l’obbligo di invio del bilancio di previsione e del rendiconto alla Provincia autonoma di Trento.

La gestione potrebbe ritornare in capo al Comune solo con un procedimento analogo a quello in corso.

È quindi sbagliato affermare che la proposta riguardi la costituzione dell’ASUC di Folgaria.

Perché non siamo favorevoli a questa proposta? 

Riteniamo che il Comune di Folgaria, nei decenni, abbia saputo amministrare il patrimonio, tutelandolo e valorizzandolo nell’interesse più ampio della comunità folgaretana. 

Il Comune è l’ente istituzionale più vicino al cittadino e garante di una gestione pubblica, nel rispetto delle norme e anche nei momenti più difficili, solida garanzia di correttezza e responsabilità oltre gli interessi di parte ma anche oltre chi pro tempore lo amministra. Non solo, le elezioni comunali, da sempre le più sentite per ogni comunità, sono il vero momento di verifica e indirizzo delle politiche territoriali. 

Folgaria è un territorio molto complesso e oneroso da amministrare, ma forte del proprio patrimonio e della ricchezza che ne deriva. Togliere dal municipio questi “valori” sia in termini patrimoniali che finanziari lasciando invece tutte le complessità, lo si ritiene in contrasto con il vero interesse collettivo.  L’impatto di questa iniziativa di “gestione separata” lo si comprenderebbe solo dopo.

Come la cronaca non manca di evidenziare, le gestioni separate spesso aumentano la litigiosità territoriale e frammentano una visione strategica di insieme. 

Paradossalmente la proposta di gestione diretta dell’uso civico è solo apparentemente più vicina alla cittadinanza, mentre la norma consente a questi enti molta più privatizzazione e meno trasparenza della gestione comunale. Poco nulla sappiamo oggi di quali saranno le regole e lo statuto del “nuovo proprietario” che si va a costituire con questo referendum e di quel patrimonio che tutti noi abbiamo sempre considerato il patrimonio del comune.  

Riteniamo che ci sia oggi un grande bisogno di valorizzare il patrimonio ambientale, agricolo e storico di Folgaria con un nuovo ciclo di investimenti ma anche con un ripensamento complessivo e strutturale nel tempo degli indirizzi e delle regole. Non è un fatto casuale, siamo solo all’inizio di un’epoca dove cambiamento climatico e politiche della sostenibilità caratterizzeranno non solo l’economia ma tutti gli ambiti della vita delle persone e pertanto la sostenibilità sociale delle comunità. 

Per questo non si comprende perché l’impegno dei proponenti sia partito e del tutto concentrato sulla “causa separatista” e poco nulla invece si è lavorato sulla questione reale e di cui ci sarebbe gran bisogno, ossia quali sono le iniziative, le progettualità e gli indirizzi per assicurare la valorizzazione di questi beni ma soprattutto le ricadute per la comunità di Folgaria. Non con delle enunciazioni romantiche o ideologiche ma con proposte sostenute da una reale fattibilità e concretezza. Infatti, nell’ambito della gestione comunale dell’uso civico era possibile aprire un vero confronto ma anche un percorso di aggiornamento e potenziamento della gestione con l’adozione di un nuovo regolamento ma anche l’istituzione di un comitato Uso civico o iniziative analoghe. Invece e contestualmente, siamo da pochi mesi reduci di un disimpegno e di montature senza precedenti in occasione delle elezioni comunali folgaretane.

Sembrerebbe quasi che il tema centrale sia il chi gestisce e non come gestisce e cosa propone. Ecco perché quando si sostiene che questa iniziativa “non è politica” si tratta forse della prima e originaria imprecisione ma anche di un monito a tutti noi.