Attività politica

Intervista a bruciapelo

Il presidente andrà a votare domenica?

No, non andrò a votare. Questo referendum è una strategia politica. La lega vuole battere il colpo sfruttando un momento difficile per le istituzioni, e strumentalizzando le paure della gente.

 

Sull’altopiano possono coesistere 3 Comuni ed una Comunità?

No. Almeno non con l’attuale impostazione, però oggi dobbiamo agire. Sappiamo per esperienza che ci sono buoni casi nella storia di gestioni associate di qualche servizio comunale, ma pochissimi casi di pianificazione e sviluppo condiviso. Ecco perché oggi è più che mai necessaria la Comunità. Certo bisogna accelerare, consolidare subito le gestioni associate con i comuni e svincolarsi nel più breve tempo da questa fragilità post parto. Superata questa fase, la Comunità di Valle sarà il territorio e non l’istituzione, a quel punto potremo ragionare ad un’unica istituzione o ad una diversa struttura pubblica locale.

E’ vero che la Comunità è un centro di costo superfluo o che toglie risorse ai comuni?

Assolutamente no, lo dico con forza, azzarderei il contrario. La Comunità grazie alle economie di scala può svincolare molte risorse dei comuni (lo ha già fatto) che a quel punto possono essere reinvestite in altre cose. E per quanto riguarda il costo della Comunità, la nostra in particolar modo ha una struttura molto snella, i costi dell’organo politico sono di circa 69.000 euro lordi a fronte di un bilancio al secondo anno che supera i 4.000.000 di euro. Più precisamente, la composizione del conto spese è difficilmente comprimibile senza tagliare servizi importanti, vale a dire che anche se le Comunità fossero abolite, questi sono costi che sosterremmo ugualmente, piuttosto invece ritoccati al rialzo a causa delle diseconomie dovute alla necessaria standardizzazione a livello provinciale. Quindi il quesito del referendum dovrebbe essere cambiato, la domanda è se i cittadini ritengono sostenibile spendere 70.000 all’anno per gli amministratori.

Lo è? Si sente uno scalda poltrone come molti chiamano gli amministratori di Comunità?

Chi si occupa di amministrazione pubblica sa che sono briciole di fronte a certi centri di spesa. Certo però che piuttosto di contribuire allo spreco è meglio risparmiare anche le piccolezze. A mio modo di vedere però esistono spese necessarie, e questa comunità ne trarrebbe più vantaggi che svantaggi. Provi a pensare ad un opportunità migliore per questo territorio per segnare un punto di svolta con lo sviluppo frazionato, con i campanilismi, con l’inconsistenza dei nostri numeri se confrontati in ambito provinciale, ma soprattutto la possibilità concreta di incidere sul proprio futuro.

Credo che la figura dell’amministratore debba essere più vicina al profilo di un manager che a quella di un missionario. Un buon amministratore deve essere pagato. Io non mi auto giudico un buon amministratore ma amministrare non è un gioco, in particolar modo in questa fase della Comunità degli Altipiani, ho lavorato tanto e a tempo pieno svolgendo le funzioni anche dei dipendenti che non cerano. Ho rinunciato quasi totalmente al mio lavoro e sono totalizzato da questa esperienza, non potrei stare qui senza una remunerazione.

Qual è oggi la struttura della Comunità?

Il lavoro fatto dalla precedente amministrazione era stato tanto e credetemi molto difficile, in termini soprattutto burocratici: lo statuto, la pianta organica, il concorso per lo stemma i primi adempimenti istituzionali. Ore di lavoro e di studio. Ma il primo giorno da eletto, la Comunità era un ufficio con un dipendente part-time, un computer, 2 tavoli, un telefono in prestito.

Oggi la Comunità è: due uffici nella sede del Comune di Lavarone, l’ufficio della segreteria dove si concentra il cuore dell’ente e l’ufficio del presidente e della giunta, due uffici nel polo sanitario di Lavarone rispettivamente l’ufficio dell’assistente sociale e l’ufficio della commissione territoriale per il paesaggio, un ufficio a Folgaria. La comunità inoltre ha presentato alla Provincia il progetto preliminare per i lavori alla sede di Chiesa in attesa del finanziamento, e pronto il progetto definitivo della sede provvisoria che sarà al secondo piano del comune di Lavarone. Un aspetto rilevante è che l’intero importo dell’investimento nella sede provvisoria sarà recuperato fisicamente nella sede definitiva eliminando all’osso gli sprechi.

I dipendenti assunti in pianta organica oggi sono un dipendente amministrativo e cinque assistenti domiciliari. Inoltre con contratto a progetto un assistente sociale e un amministrativo. Sono presenti in comunità una volta a settimana un geometra della Provincia che segue la Commissione paesaggio e un dipendente della Vallagarina che segue il sociale. Abbiamo una convenzione con l’APSP Laner per due assistenti domiciliari a tempo pieno.

Cosa è stato fatto in questi dicotto mesi di lavoro?

Prima di tutto sono stati completati gli atti fondamentali (trattasti di documenti necessari al trasferimento di competenze), poi è stato elaborato il piano di riparto delle risorse, del patrimonio e del personale tra la nostra Comunità e quella della Vallagarina e della Valsugana. Alla fine di luglio 2011 abbiamo ottenuto il trasferimento di competenze (socio assistenziale, diritto allo studio, edilizia pubblica, edilizia agevolata, urbanistica). Gestiamo quindi le mense scolastiche da settembre 2011, ci occupiamo delle graduatorie degli alloggi ITEA, tutte le agevolazioni economiche per l’edilizia, assegni di studio, reddito di garanzia, assisstenza sociale e domiciliare, pasti a domicilio, tutela del paesaggio.

Questo però lo faceva anche il vecchio comprensorio, qualcosa di nuovo?

Certo lo faceva anche il comprensorio, mi creda però che proporre tutti quei servizi in chiave locale in un anno di tempo e senza collaboratori non è stato facile.

Però in questi mesi è stato fatto molto altro ancora soprattutto in tematiche nuove per il nostro territorio. E cito alcuni esempi.

Abbiamo prodotto il primo piano sociale della Comunità degli Altipiani, che non è cosa banale infatti si sono raccolti ed elaborati centinaia di dati, raccolte decine di proposte e pianificate le azioni per intervenire. Da qui è partito il primo Piano Giovani di Zona degli altipiani che in un anno investirà circa 40.000 euro in iniziative rivolte ai giovani del territorio. Inoltre rientra nel piano sociale il progetto “Ritroviamoci in Famiglia” che mira a rispondere al bisogno delle famiglie, un progetto innovativo che mette a disposizione risorse per 35.000 euro in tre anni al mondo della famiglia e recentemente è stata inaugurata la prima sala a Folgaria. Fa parte del piano sociale anche il “Progetto cuore” seguito dalla Croce Rossa degli Altipiani, dove la Comunità ha finanziato l’attrezzatura necessaria. Deriva dai bisogni emersi nel piano sociale l’attuale progetto condiviso con APSP Laner e ITEA per la valorizzazione dell’edificio denominato Casa dei Nonni a Folgaria, che mira ad offrire alloggi alle giovani coppie e famiglie.

Inoltre per quanto riguarda lo sviluppo la Comunità ha avviato importanti azioni: prima di tutto è in corso il lavoro di approntamento del piano di sviluppo territoriale, dove abbiamo recentemente presentato ai consigli comunali i primi risultati dell’indagine condotta da Trentino Sviluppo, si riteneva poi che la mobilità fosse un tassello importante del progetto estivo e quindi abbiamo richiesto ed ottenuto la delega dalla Provincia per la redazione di uno studio/proposta per una mobilità sostenibile sugli altipiani. Inoltre un altro tassello funzionale al consolidamento del prodotto estivo si riteneva fosse il prodotto tipico locale, a tal proposito la Comunità ha guidato e finanziato la nascita dell’associazione “Altipiani Cimbri Prodotto Qui” che rappresenta la totalità dei produttori locali. Altra questione legata allo sviluppo era il tema della “Famiglia” come target ideale che da anni gli altipiani inseguono, a tal proposito è stato avviato il progetto “Altipiani Family in Trentino” per ottenere la certificazione e mettere a sistema tutti i servizi oggi offerti. Sarà inoltre online a breve il portale web della Magnifica Comunità. Molti altri sono i progetti e le inziative.

Ci sono state anche delle contestazioni ….

Si confermo, principalmente per due questioni, i pasti a domicilio e la gestione del servizio mensa scolastica a Lavarone.

SERVIZO MENSA SCOLASTICA:

Il servizio mensa scolastica a Lavarone era gestito da anni dalla cooperativa dei genitori GMS. La comunità degli Altipiani è subentrata il primo di agosto 2011 alla Comunità dell’Alta Valsugana che se avesse gestito la mensa anche per l’anno scolastico 2011/2012 avrebbe comunque sostituito la gestione della mensa per motivi contrattuali. Incontrati i rappresentanti di GMS, abbiamo condiviso alcuni problemi gestionali, costi, responsabilità e normative sempre più pressanti scegliendo secondo me l’alternativa giusta, quella di affidare in gestione la mensa alla cooperativa risto3, assumendo il personale di GMS. Scelta opportuna, che garantisce qualità e sicurezza senza pesare sui genitori che a titolo di volontariato gestivano la mensa e se ne assumevano la responsabilità. Oggi nelle mense di Folgaria e Lavarone confezioniamo circa 300 pasti al giorno, il 50 % dei prodotti utilizzati sono biologici, tutti i prodotti sono al massimo nazionale e la maggior parte regionali. A Lavarone criticano il fatto che non si acquistano più i prodotti alla Cooperativa locale, per un fatturato di circa 30.000 euro ma in realtà il vero margine netto che quest’ultima ha perso è nell’ordine di qualche migliaio di euro. Inoltre proprio il fatto che Risto3 acquista in grandi stock, mantiene basso il costo pasto e permetto a noi di mantenere il buono ad un prezzo decisamente economico. In ogni caso acquistiamo a Lavarone il pane e il formaggio. Va ribadito ai cittadini che l’ente pubblico deve mirare all’efficienza, ai servizi che si pagano senza creare debito, l’economia locale deve sostenersi con il mercato privato.

 

PASTI A DOMICILIO

I pasti a domicilio sono oggi confezionati dall’APSP Casa Laner, e trasportati su tutto il territorio. La comunità degli Altipiani prima di impostare la convenzione con APSP Laner ha eseguito un’attenta analisi costi/benefici delle impostazioni alternative, che sotto riporto:

Il servizio pasti erogato fino al 31/12/2011 sul territorio risultava organizzato nel seguente modo:

– A Folgaria la società Risto3 preparava i pasti nel centro cottura di Rovereto e li trasportava presso gli utenti residenti nel comune

– A Lavarone i pasti venivano confezionati presso la cucina della Casa Anziani fraz. Gionghi di proprietà del Comune di Lavarone per mezzo di una convenzione stipulata con la Comunità della Valsugana.

Dal 1/1/2012 la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri come previsto dal piano di riparto è subentrata anche nell’erogazione del servizio pasti a domicilio. Subentro, preceduto da un percorso intrapreso dalla Magnifica Comunità, di analisi costi benefici del servizio esistente e della stessa analisi del servizio che la stessa ha infine proposto. Si riassume di seguito il percorso fatto:

– risultava subito scartabile l’ipotesi di trasporto dei pasti dall’esterno della nostra Comunità, per una ragione soprattutto di distanze e anche di costi. Si riporta comunque il prezzo proposto dalla società Risto3, euro 12,31 + iva a pasto trasportato.

 

– si è considerata l’ipotesi della preparazione dei pasti nella cucina della casa anziani di Lavarone in quanto baricentrica per il territorio e vicina al bisogno che a Lavarone e Luserna risulta essere più marcato, inoltre si poteva contare sull’ottima esperienza pregressa. Si è proseguito quindi con l’analisi dei costi che sotto si riportano:

 

DATI 2011

 

Costo del personale annuo euro 75.000

Costo materie prime euro 44.000

Costi fissi euro 2.000

TOTALE COSTI euro 121.000

 

Totale n°pasti 2011 a Lavarone e Luserna circa 8.894

Costo pasto euro 13,60

Costo pasto più trasporto euro 3.50 + iva euro euro 17,81

Costo totale a carico del Comune e della Valsugana euro 158.402

 

Entrate 2011 corrisposte dalla C. Valsugana al Comune di Lavarone

Euro 8,47 a pasto per ospiti casa anziani di Lavarone

TOTALE euro 15.932

Euro 9,02 a pasto per utenti residenti in case di proprietà

TOTALE euro 63.257,26

TOTALE ENTRATE euro 79.189

 

DIFFERENZA ENTRATE USCITE 79.189 – 121.000 = -41.810,74 euro

 

Nella consapevolezza che i calcoli fatti non possono essere esatti al centesimo, risulta che il servizio è anti economico infatti il Comune di Lavarone ogni anno sosteneva con circa 40.000 euro il servizio pasti a domicilio. Inoltre a questi costi va aggiunto il costo del trasporto di euro 3,50 più iva a pasto totalmente pagato dalla Comunità della Valsugana. Non da ultimo il fatto che la cucina della Casa Anziani al 31/12/2011 per proseguire la propria attività a norma, necessitava di un intervento di circa 20.000 – 30.000 euro. In definitiva il costo del servizio è quantificabile in euro 158.402 a carico dell’ente pubblico.

– si è considerata l’ipotesi di preparare i pasti nella mensa scolastica di Lavarone attualmente gestita per conto della Comunità dalla società Risto3 della quale si hanno positivi apprezzamenti in termini di professionalità e qualità dei pasti. In questo modo avremmo potuto contare sulla baricentricità della frazione Gionghi per il nostro territorio e sul potenziale abbattimento dei costi fissi e di personale vista l’opportunità di preparare sia i pasti scolastici che quelli per il trasporto nello stesso luogo e con lo stesso personale. Contattata la società Risto3 si è provveduto ad elaborare una proposta che però da subito riscontrava la problematica principale ossia che il personale addetto è assunto per il calendario scolastico (9 mesi) e non disponibile a cambiare contratto. Si è provveduto quindi a studiare un’ipotesi che coniugasse il personale assunto per il calendario scolastico con ulteriore personale a coprire i sabati, le vacanze scolastiche e il periodo estivo. Il prezzo a conclusione dei suddetti ragionamenti si presentava anti economico di euro 16,20 + iva a pasto trasportato.

– è stata contattata l’APSP Casa Laner di Folgaria per stipulare una convenzione che comprendesse assistenza domiciliare e confezionamento dei pasti a domicilio. Risulta essere una convenzione unica in Trentino che recepisce fortemente l’indirizzo provinciale d’integrazione socio-sanitaria e di sinergie tra enti del territorio. Inoltre il prezzo proposto è di euro 6.00 esente iva a pasto più il trasporto euro 3.50 iva 21%. Casa Laner ha già preparato i pasti a domicilio per conto del comprensorio della Vallagarina qualche anno addietro.

Il budget a disposizione della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri per l’anno 2012 per i servizio pasti comprensivo di trasporto è di euro 127.795 al lordo della compartecipazione.

Tutto ciò premesso la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri ha fatto le proprie scelte ed ha impostato il proprio servizio convenzionandosi con APSP Casa Laner per le seguenti motivazioni:

– la prima ipotesi di trasporto da Rovereto o dalla Valsugana risultava improponibile.

– L’ipotesi della preparazione dei pasti nella cucina Casa Anziani richiedeva un investimento di circa 20.000-30.000 euro iniziali e di un costo annuo almeno di euro 158.402 (sarebbe anche di più considerando i 6 pasti giornalieri di Folgaria) a fronte di un budget di 127.795 euro, circa 30.607 di disavanzo. Si poteva proporre al Comune di Lavarone di proseguire nella convenzione stipulata con la Valsugana, subentrando noi al posto di quest’ultima, convenzione che costava alle casse comunali circa 40.000 euro all’anno di risorse proprie, ma la Comunità ha preferito indagare un’impostazione del servizio più seria e al passo con i tempi certamente non propensi alla stipula di contratti e di spese non coperte.

– L’ipotesi di confezionamento dei pasti nella mensa scolastica è stata scartata nella prima impostazione per l’impossibilità organizzativa e nella seconda per la naturale lievitazione dei costi.

 

Dal punto di vista logico e tecnico la scelta risulta essere stata molto buona ma allo stesso tempo la qualità del servizio è risultata essere troppo discontinua e poco apprezzata. A tal proposito sta concludendosi il progetto di perfezionamento del servizio, che ha visto la sperimentazione dei nuovi contenitori, la modifica dei menù, la supervisione dei tecnici risto3. La qualità, infatti, sta notevolmente migliorando andando a consolidare la bontà della scelta fatta.