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Sport e Comunità degli Altipiani — 1001 Piazzali: io gioco allo sport

“educare allo sport per educare attraverso lo sport”

In questa fase di attuazione della riforma istituzionale crediamo che lo sport in tutte le sue valenze sociali sia per noi una politica trasversale e qualificante della nostra agenda politica. Crediamo che lo sport non significhi più soltanto agonismo o evento, ma che sia diventato sinonimo di benessere, salute, diminuzione dei costi della spesa sanitaria pubblica, prevenzione attiva, qualità della vita, attenzione e salvaguardia dell’ambiente, aggregazione sociale ed educazione civile, incontro tra popoli e generazioni diverse, aggregazione sociale e prevenzione delle forme di disagio. Questi presupposti fanno dello sport un fenomeno socialmente esteso e politicamente rilevante. Uno strumento quindi di grande valore strategico.

Sulla base di queste riflessioni, attraverso la collaborazione del CONI, ci proponiamo di sviluppare il progetto “1001 Piazzali: io gioco allo sport”; progetto di animazione ludico sportiva rivolto ai ragazzi di età compresa tra gli 8 e 11 anni che verrà svolto nel periodo estivo.

La Filosofia del progetto

– individuare, per ogni Comune, quegli spazi “non strutturati”, dove i ragazzi sono soliti trovarsi spontaneamente, dove si “autogestiscono” il tempo libero e dove “creano” i loro giochi. In ogni realtà comunale vi è il campo di basket nel parco urbano, il piazzale dove i ragazzi si ritrovano per giocare, lo spazio dell’ oratorio rivolto all’attività motoria. Il più delle volte tali spazi non sono presidiati e, se non frequentati con continuità, rischiano di diventare spazi degradati dove tutto è permesso, salvo le attività per le quali sono stati realizzati.

– coinvolgere i ragazzi in attività dove “ci si muove, si gioca e si fa sport”. Coinvolgerli negli spazi che loro scelgono. I giovani che “intercettiamo” in queste situazioni sono, per una parte significativa, quelli che non fanno attività sportiva organizzata in modo continuativo, per mancanza di opportunità, di possibilità economica o per mancanza di volontà personale.

In questa prima fase di strutturazione abbiamo provveduto all’individuazione di alcuni soggetti, giovani, che attraverso una formazione specifica a cura del CONI hanno conseguito la qualifica di “ANIMATORE LUDICO SPORTIVO”

Il ruolo dell’ animatore ludico sportivo è quello di dare una minima strutturazione e continuità a queste attività affinchè, come si è soliti verificare, non si esauriscano nel breve periodo. Gli Animatori proporranno attività di gioco legate alle varie discipline sportive presenti sul proprio territorio in modo da farne conoscere tutte le opportunità con momenti di collaborazione con la società sportiva U.S.S.A.. L’attenzione prima che deve porre l’animatore sportivo o la società sportiva coinvolta deve essere quella di non “appropriarsi” del luogo e delle attività, rischiando cosi di far perdere la peculiarità di quell’esperienza.

Gli obbiettivi

– dare ai giovani partecipanti ulteriori possibilità di fare movimento, di divertirsi, di relazionarsi, di fare nuove esperienze, non solo sportive; utilizzare quegli spazi e quelle strutture solitamente poco fruite.

L’Assessore allo Sport EMILIANO MARZARI