Attività politica

Festa dei Comuni e delle Comunità – qual’è il problema

Poca partecipazione ieri alla giornata dei Comuni, sia dei Primi Cittadini che dei Presidenti di Comunità, un centinaio di persone in tutto, compresi gli ospiti (Consiglieri provinciali, ex sindaci…). Peccato, per l’impegno importante della struttura del Consorzio dei Comuni, peccato per il mancato confronto sano e produttivo che si potrebbe creare in questa occasione.

Nella giornata di ieri qualcosa non ha funzionato, e forse non ha funzionato nemmeno l’anno scorso. Probabilmente già il titolo della giornata(“che potrebbe essere giusto”) nasconde un compromesso non digerito, “Giornata dei Comuni e delle Comunità”, sembra una forzatura che non ha senso, a significare di quanto il rapporto Comuni e Comunità sia poco chiaro. Hanno bisogno le Comunità per confermare la loro utilità, di espropriare la festa ai Comuni? Ha senso che i Comuni escludano le Comunità dalla giornata dove si cerca di proporre soluzioni a dei problemi?

Le Comunità nascono dai Municipi, ma sono viste come antagoniste dei Comuni stessi, gli enti che dovevano risolvere molti problemi di chi gli ha creati, sembrano aggiungerne. Questo passaggio dev’essere chiarito, e lo devono fare presidenti e sindaci. E’ innegabile che oggi, eliminare la spesa superflua, migliorare i servizi pubblici e volgere lo sguardo maggiormente al futuro, sia indispensabile. Si vuole farlo attraverso le Comunità di Valle, ma questo non può trasformarsi in una contrattazione continua tra Sindaci e Presidenti di Comunità, in gelosie tra livelli istituzionali. Serve chiarezza, servono decisioni chiare non compromessi.Ma abbiamo forse dimenticato perché si è voluto intraprendere la strada della riforma istituzionale? Non di certo per togliere poteri a qualcuno e aggiungerne ad altri, l’obbiettivo era quello di decentrare potere e risorse ai territori, investire in pianificazione, e organizzare i servizi pubblici al livello più appropriato. Se questo si ferma ai sindaci che non voglio perdere potere e alle Comunità che fanno le malgodute, abbiamo smarrito la retta via.

Se siamo d’accordo che Comuni e Comunità devono proseguire nel percorso di consolidamento istituzionale, credo che la giornata dovrebbe essere quella delle Autonomie Locali ma rivista nella sua impostazione, più che festa dev’essere il momento di confronto sulle problematiche comuni. Più che interventi di rappresentanza e di saluto, dovrebbe essere scelto ogni anno un tema da discutere, invitando sindaci e presidenti ad intervenire con delle proposte. Quest’anno la tesi poteva proprio essere centrata sull’asse comuni e comunità, per venirne fuori con delle proposte condivise e serie per superare l’ostacolo delle diatribe istituzionali e ripartire con un patto sindaci/presidenti.

Ho ufficialmente dichiarato la disponibilità della Comunità degli Altipiani ad ospitare la prossima edizione.